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S.JACOPO ED I POMPIERI

“S. Jacopo (Patrono di Pistoia) ed i Pompieri”

E’ luglio. Ogni raggio di sole è una lama rovente che si conficca nell’elmetto. Il Vigile del Fuoco alza il braccio e si asciuga la fronte; il sudore è una piccola pioggia che inonda tutto il volto.

            E la divisa, anche quella estiva, è un pastrano pesante che non fa respirare, che non lascia scampo, uno scafandro nel mare del Solleone.

            Non importa, si va su.

            La facciata della Cattedrale è di un bianco abbagliante. E l’autoscala sale, sale lentamente verso la cima del Duomo. Anche la statua di Sant’Jacopo è bianca; riluce, circondata dal bagliore di questo pomeriggio estivo. L’unico rumore è il ronzìo del meccanismo.

             E’  festa a Pistoia, la festa del Santo Patrono, da quando, poco dopo il 1100, quei due pellegrini, Tebaldo e Mediovillano, tornarono dalla Galizia spagnola con quel frammento d’osso.

           Una reliquia preziosa: un frammento del cranio di uno degli Apostoli prediletti di Gesù, Giacomo (Jacopo), decapitato su ordine di Menenio Agrippa nel 42. La sua prima tomba fu a Santiago di Compostela. Un nome che evoca poeticamente un miracolo del cielo: campus stellae. Una stella indicò il luogo dove sarebbe dovuta sorgere la basilica di San Giacomo.

 Il Vigile del Fuoco abbassa lo sguardo; dalla piazza i colleghi alzano il capo verso di lui. Si asciugano la fronte.

            Ci siamo quasi.

            La statua bianca è lì, a portata di mano.

            Il Vigile del Fuoco afferra un mantello di lana pesante.

            E’ rosso.

 

          Che strana usanza questa di Pistoia, vestire una statua sulla punta della cattedrale. Vestirla al culmine dell’estate.  Così vuole la tradizione. Il Santo era un sensale di cavalli che non pagava mai. «Pagherò a tutto caldo» prometteva ai creditori.

Ma, anche sotto il Solleone, si faceva trovare sempre con un mantello di lana pesante «Ho sempre freddo», diceva.

            Strana cosa dedicare basiliche a un sensale di cavalli indebitato.

         «Strana cosa — pensa il vigile del fuoco — ma in fondo, avrà sopportato il caldo perché era un sant' uomo, e non soltanto perché non pagava i debiti».

 La scala ha raggiunto la statua bianca.

 Il vigile del fuoco avvolge il mantello rosso sulle spalle del Santo. E lo abbraccia.

Gli occhi del pompiere incontrano quelli di Jacopo.

Sono soli in cima alla cattedrale.

Non c’è un filo d’aria.

Cola il sudore che inonda il volto del vigile del fuoco.

Colano rivoli di sudore sul volto bianco di Jacopo.

Il pompiere non respira e si asciuga con la manica della divisa.

Si asciuga le lacrime.